“Lo diciamo chiaramente – aggiungono Azzola, Coppotelli e Civica -: meglio rallentare adesso, fermarsi dove non è necessario produrre, piuttosto che rischiare la proliferazione del contagio, che ha portato le regioni del nord alla saturazione del servizio sanitario. È proprio a questi territori che rivolgiamo la nostra vicinanza e sostegno, condividendo il grido d’allarme che da giorni arriva dalle strutture sindacali, dalle rappresentanze e dai lavoratori. Anche nel nostro territorio ci sono dei focolai accertati dalle autorità, quindi dobbiamo fare di tutto per evitare che si propaghino. Ci risulta infatti che siano ancora troppi i luoghi di lavoro sprovvisti di dispositivi di protezione individuale e il protocollo su salute e sicurezza sottoscritto lo scorso 14 marzo è disatteso in modo troppo ampio e diffuso. Per questo le nostre categorie e rappresentanze nei luoghi di lavoro stanno vigilando in queste ore che il rispetto del protocollo avvenga nel modo più stringente possibile, dando copertura sindacale laddove non è rispettato attraverso tutti gli strumenti possibili, compreso lo sciopero se necessario”.
“Infine, lanciamo un appello al mondo delle imprese – aggiungono i sindacalisti – : serve arrivare al massimo possibile di lavoro agile, più di quanto fatto negli ultimi giorni. Ci sono aziende incluse nei codici Ateco del decreto ma che hanno interi reparti e uffici tutt’altro che essenziali, pertanto auspichiamo che le imprese dispongano, come stiamo chiedendo in queste ore attraverso le nostre rsu, il lavoro agile o la sospensione temporanea dell’attività non essenziali. Oggi pomeriggio alle 15 avremo un una videoconferenza con la Regione Lazio proprio in merito al tema del protocollo su salute e sicurezza, chiederemo in quella sede l’attivazione di una task force con il coinvolgimento delle Asl e delle Prefetture, quest’ultime competenti secondo il decreto di ieri del rispetto del protocollo stesso. Infine c’è l’enorme criticità del comparto sanitario e farmaceutico: nel ringraziare gli operatori per il senso di responsabilità e l’impegno profuso in queste settimane, ribadiamo la necessità di fare più tamponi possibili e fornire adeguati dispositivi di protezione, al fine di rassicurare il personale e metterli in condizione di continuare a gestire questa drammatica emergenza”, conclude la nota.