“Sappiamo quanto la retorica sia nemica di ogni seria evoluzione e quanto sia piuttosto la disparità di genere a essere purtroppo praticata nel quotidiano, perché connaturata nella nostra società e profondamente radicata nel nostro paese – osservano i leader di Cgil, Cisl e Uil -. Sappiamo anche quanto sia difficile scardinare un sistema culturale ed educativo patriarcale vecchio di secoli. Ma le rivoluzioni non sono mai semplici. Nascono prima di tutto all’interno delle coscienze, all’interno di ciascuno di noi. E questa, che riguarda il nostro rapporto con le donne, è una rivoluzione necessaria, ineludibile e non più prorogabile. E come tutte le rivoluzioni richiede azioni tangibili, senza le quali le parole sono vuoti orpelli, buoni solo a vestire le occasioni ufficiali, le commemorazioni o le giornate dedicate alle donne, come l’8 marzo. C’è un proverbio che recita più o meno così: ‘chi vuole davvero una cosa trova una strada. Chi non lo vuole, trova una scusa’. Cari uomini, finiamola con le scuse. Siamo chiamati a un cambio di passo. Non ce lo chiede solo l’Europa. Ce lo chiede la storia, ce lo chiedono le nostre coscienze. E allora firmiamo l’appello lanciato dai segretari generali di Spi Cgil, Fnp e Uilp Ivan Pedretti, Piero Ragazzini e Carmelo Barbagallo e l’8 marzo, alle ore 14, ritroviamoci tutti in Piazza del Popolo. Nessun dorma”, conclude la nota dei sindacati
Per firmare l’appello cliccare sul link http://www.abbiamounproblema.it/