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Congresso Ituc a Melbourne. Sbarra: “Affrontare tutte le sfide attraverso un modello partecipato di sviluppo centrato sulla persona e sul lavoro”

Grazie a Sharon e alla sua squadra per il prezioso lavoro fatto in questi anni e siamo fiduciosi che la nuova leadership saprà dare con la forza dell’esperienza, della competenza, della passione, un’ideale continuità alla strategia sindacale della CSI per un sindacato sempre più protagonista nella dimensione internazionale”. Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, intervenuto a Melbourne al 5’ Congresso della Confederazione Sindacale Internazionale, il più grande sindacato a livello globale con oltre 200 milioni di iscritti, 332 associazioni sindacali affiliate presenti in 162 paesi, ha ringraziato così Sharon Barrow per il prezioso lavoro svolto in questi anni alla guida del sindacato a livello mondialene. “Il nostro ruolo – ha proseguiro Sbarra- è oggi più che mai necessario di fronte a un contesto sempre più complesso che esige risposte concrete ai bisogni dei lavoratori, dei pensionati e riaffermi i valori fondamentali di cui il sindacato è portatore: giustizia sociale, uguaglianza , solidarietà, libertà , autonomia , partecipazione”.

La pandemia ha  contribuito a rendere più povero il mondo, riducendo i redditi ed aumentando la sofferenza delle persone, in particolare donne, giovani, immigrati, che in molti casi sono costrette a indebitarsi per poter vivere.

mercati del lavoro non riescono a produrre sicurezza e i governi spesso sono incapaci di assicurare una equa distribuzione della ricchezza.

L’aggressione russa all’Ucraina che non ci stancheremo mai di condannare, sostenendo senza riserve il popolo ucraino e la difesa della democrazia per una pace equa, ha contribuito a rendere il mondo più incerto e difficile.

É ora di ridare valore e centralità al lavoro ed é su queste basi che  dobbiamo costruire un nuovo patto sociale a tutti i livelli, coerente con i contenuti  della dichiarazione congressuale.

In questa prospettiva è prioritario che le tante sfide, a partire da quelle climatiche, tecnologiche, ambientali, energetiche, industriali  e demografiche, devono essere affrontate attraverso un modello partecipato con una forte azione negoziale della CSI nei confronti dei propri interlocutori, a partire dal Fondo monetario internazionale, dalla Banca mondiale insieme ovviamente al mondo delle imprese.

Occorre rafforzare il quadro delle relazioni con il G7 e G20.

Dobbiamo non solo denunciare ma soprattutto promuovere un nuovo modello di sviluppo, centrato sulla persona e sul lavoro, sulla contrattazione e partecipazione che abbandoni le politiche di austerità,  contrasti la speculazione e la finanziarizzazione dell’economia, e che sia centrato su indicatori di benessere, per far sì che l’economia torni ad essere al servizio delle persone e riduca le troppe disuguaglianze nel mondo. È ora di restituire ai salari e alle protezioni sociali tutte le risorse che le degenerazioni di questo sistema hanno tolto.

È tempo di rendere esigibile in ogni parte del mondo il diritto alla salute, rafforzando le politiche di protezione sociale e sanitaria, spesso trascurate, riaffermandone quella centralità che ci ha permesso di affrontare la  tragica fase pandemica.

Dobbiamo infine permettere ai giovani di guardare al presente ed al futuro con maggiore fiducia, promuovendo politiche adeguate per creare nuova occupazione, lavoro sicuro, contrattualizzato, stabile, realizzazione e benessere, assicurando al contempo adeguata partecipazione ai processi decisionali, anche nelle nostre organizzazioni.

È con queste premesse che ribadiamo il nostro impegno affinché il movimento sindacale internazionale contribuisca efficacemente e responsabilmente a promuovere una società più coesa e più equa, rispettosa dei valori e dei diritti umani, dove nessun Paese o persona sia mai più lasciato indietro.

Viva la Confederazione Sindacati Internazionale”.