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Il segretario regionale del sindacato a CUOREECONOMICO: "Non possiamo pensare che le banche continuino a finanziare solo chi i soldi ce li ha già: significherebbe schiacciare sempre più verso il basso i giovani. I fondi pubblici muovono quelli privati e c

Il dialogo è da sempre lo strumento principale della Cisl e Cuore Economico fa il punto della situazione del Lazio disegnando con Enrico Coppotelli gli scenari presenti e futuri per il territorio.

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Il segretario regionale del sindacato a CUOREECONOMICO: "Non possiamo pensare che le banche continuino a finanziare solo chi i soldi ce li ha già: significherebbe schiacciare sempre più verso il basso i giovani. I fondi pubblici muovono quelli privati e capire il flusso del credito servirà ad orientare meglio le azioni. In regione ancora troppo lavoro precario e situazioni diverse nei territori: servono azioni concrete"

Le sfide del mondo del lavoro nel Lazio, all’alba dell’anno solare. Tante questioni aperte sul tavolo dei sindacati, che hanno diversi tavoli aperti d’interlocuzione con la Regione Lazio.

Il dialogo è da sempre lo strumento principale della Cisl e in particolare del segretario Enrico Coppotelli. Con lui CUOREECONOMICO fa il punto della situazione disegnando gli scenari presenti e futuri per il territorio

L’economia laziale è trainata dalle ottime performances che ha ottenuto Roma, che nel 2023 ha fatto segnare 30.000.000 di turisti dai vari eventi che ci sono stato – spiega – Sono numeri paragonabili a quelli che potrebbe far registrare col Giubileo del 2025 Questo ha fatto senz’altro da traino a tutta la regione, che è cresciuta molto come fatturato. Anche il grande aumento di iscritti che abbiamo avuto è sintomo di una economia sana.

Dall’altro lato purtroppo, registriamo che aumentano le disuguaglianze: bisogna agire sul fronte della riduzione fiscale – e su questo abbiamo stretto già un accordo con la Regione – e poi inizieremo a ragionare sulle politiche fiscali per la Capitale. Questo consentirà di presentarci molto meglio di fronte ai cittadini rispetto allo scorso anno”.

I venti di guerra da più fronti

Sulla ripresa aleggiano ovviamente i venti di guerra che continuano a soffiare dall’Ucraina e ora anche dal Medioriente: “Purtroppo questo è un dato di fatto – dice Coppotelli – Il 2023 ha visto un aumento forte dei costi energetici e nel Lazio e purtroppo visto come stanno procedendo i conflitti abbiamo grandi timori per nuovi possibili aumenti sul fronte energetico. Occorre restare molto vigili”.

Una regione a più velocità

Se Roma corre,  non si può dire altrettanto però del resto della regione: “Roma è il traino della regione – dice Coppotelli – ma i dati ci dicono che i redditi ed il tasso di indebitamento delle famiglie di Rieti, Viterbo,  Latina e Frosinone tende ad avvicinarsi a quelli del Meridione.

A Roma invece i redditi sono stabili ed il tasso di occupazione cresce. La nostra azione non può che essere per cosi dire a geometria variabile, basata sulla situazione dei territori.

Noi abbiamo formato nelle scorse settimane 25 contrattualisti del sociale, ossia sindacalisti che andranno a contrattare le condizioni migliori ed anche operazioni di sostegno ed aiuto per le famiglie ed i lavoratori. Le imprese della regione invece sono aumentate, ma purtroppo hanno generato ancora molto lavoro precario”.

I giovani, la voglia di fare impresa ed il mutuo

A fare da contrasto con una regione che nonostante i problemi ha ancora margini di sviluppo c’è una crescente desertificazione bancaria, che mette in difficoltà famiglie ed imprese, ma anche i tanti giovani che vogliono costruire sul territorio la propria vita professionale: “La sfida qui deve essere quella di dare centralità alle banche del territorio – spiega – perché sono quelle che finanziano delle idee.

Non possiamo pensare che le banche continuino a finanziare solo chi i soldi ce li ha già: significherebbe schiacciare sempre più verso il basso i giovani.

Su questo dobbiamo fare la battaglia, vogliamo fare un osservatorio delle banche per capire come si muovono gli istituti di credito. Sentiamo parlare di Pnrr e fondi giubilari, ma i  fondi pubblici muovono capitale privato e quindi capire dove va il flusso del credito può aiutare ad orientare meglio l’azione”.

Le tensioni geopolitiche e la Capitale

Detto del rischio di nuove impennate dei prezzi, le tensioni geopolitiche hanno ovviamente riflessi ancora più forti su Roma che ospita i centri di potere: “Noi scontiamo una situazione di completo abbandono delle famiglie che non riescono più a pagare i mutui – conclude Coppotelli – Bisogna sostenerle perché questo ha un impatto forte sull’economia: chi ha fatto un mutuo a tasso variabile oggi è in grande affanno.

Sul fronte geopolitico, è indubbio che ci siano Paesi che fanno numeri importanti di Pil che diventano una minaccia aggressiva per l’economia italiana ed europea. La transizione energetica, per esempio, cambia completamente la geografia dell’approvvigionamento delle risorse primarie.

Se non comprendiamo che la Ue deve essere una messa in comunione delle problematiche e non solo quella dell’austerità, se non diventiamo maturi su questi e continuiamo a pensare ai localismi, potrebbe diventare complicato. Sicuramente se ragioniamo solo come sistema Paese, l’Italia sarà tagliata fuori”.

Di Monica Giambersio
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